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Levico, la perla della Valsugana.
LEVICO, LA PERLA DELLA VALSUGANA
Levico terme, è la porta della Valsugana, il visitatore gode immediatamente di tutte le sue bellezze: il parco delle terme, l’antica residenza estiva degli Asburgo, le speciali acque termali e quelle limpidissime del lago, e tutt’intorno montagne, piste ciclabili, forti e castelli.
Levico Terme è una piccola perla dalla quale si deve necessariamente transitare per proseguire, verso i borghi della Valsugana.
Antica via imperiale d’epoca romana, la via Claudia Augusta Altinate, congiungeva Trento all’Adriatico, ad Altino per la precisione, passando proprio per Levico.
Levico, terra di conquista, ha conosciuto il multiculturalismo: gli antichi insediamenti dell’età del ferro divennero dapprima romani, poi longobardi e infine, sotto il Principato Vescovile di Trento furono gli austriaci, a dominare queste terre fino alla riconquista italiana.
FORTIFICAZIONI AUSTRO- UNGARICHE
Nel territorio comunale di Levico Terme si trovano varie fortificazioni austro-ungariche, costruite a difesa del confine meridionale dell'Impero, facenti parte del sistema di fortificazioni austriache.
Nel fondovalle si trovano il Forte Col de le Bene, costruito tra il 1884 e il 1890 sul colle di San Biagio, e l'opera gemella il Forte Tenna, costruito tra il 1880 e il 1882 entrambi disarmati nella primavera del 1915 per essere utilizzati come depositi per la batteria di artiglieria sul monte Busa Grande.
LE SUE TERME
La scoperta delle virtù terapeutiche delle acque minerali arsenico-ferruginose che sgorgano a oltre 1500 metri d’altezza, avvenuta agli inizi dell’800, colloca Levico in una nuova centralità europea. La località diventa così un polo d’attrazione turistico di grande rilevanza, entrando a pieno titolo nel circuito europeo delle stazioni termali.
Il 1º aprile 1894, Levico fu elevata al rango di città dall'Imperatore Francesco Giuseppe I
Le acque dello Stabilimento termale di Levico vengono da due sorgenti sul Monte Fronte, le cui acque vengono denominate acqua "forte" e acqua "debole", a seconda del contenuto di sostanze minerali.
L'acqua "forte" viene estratta dal fondo di una galleria detta "Canopa", scavata dai minatori d’argento attivi nel Lagorai durante il Medioevo (i Canopi, appunto), che viene detta Caverna del Vetriolo per la sua elevatissima acidità e che dà il nome al vicino abitato, mentre l'acqua "debole" esce dalla Caverna dell'Ocra, situata in un luogo ad un centinaio di metri di quota più in basso.
Le acque arsenicali-ferruginose vengono utilizzate per la cura di patologie ansiose, cura e prevenzione delle affezioni alle alte vie respiratorie, anche dovute ad inquinanti come lo smog, artrosi, reumatismi, artriti reumatiche, postumi di fratture, malattie della tiroide, della pelle, e malattie ginecologiche.
I LAGHI DI LEVICO E CALDONAZZO
Mentre l’acqua termale scorre nascosta sotto la superficie, l’acqua dolce riposa tra le sponde del Lago di Levico, che insieme al vicino Lago di Caldonazzo, forma un ecosistema assolutamente unico in tutto il Trentino.
I due specchi d’acqua hanno soggettività differenti e sono assolutamente complementari. Il Lago di Levico è quello più tranquillo, circondato da piccole spiagge, prati e canneti, in cui poter scivolare con la canoa nelle prime ore del mattino, oppure pagaiare con lo stand-up paddle al tramonto circondati dai germani reali.
Il più grande lago trentino, il Lago di Caldonazzo, al contrario, è perfetto per gli amanti delle attività sportive, dalla vela allo sci nautico, dal windsurf alle esplorazioni subacquee, anche se non mancano neppure qui tranquille spiagge ombreggiate e scorci di natura incontaminata.
Con una temperatura dell’acqua tra i 20 e i 24 gradi, entrambi i laghi sono perfetti per rinfrescarsi nel caldo estivo da giugno a settembre, ed entrambi possono essere esplorati da fuori, in bici sulla pista ciclabile o direttamente con la barca, alla ricerca di spiagge e scorci nascosti.
LEVICO OUTDOOR
Proprio dentro l’abitato di Levico inizia una piccola passeggiata per raggiungere il Forte di Colle delle Benne.Oltre a quello delle Benne in Valsugana si trova anche il Forte Tenna, sulla collina che divide i laghi di Caldonazzo e di Levico.Sull’altro lato della Valsugana troviamo la via dei forti, che conduce alle rovine di quello che fu l’inespugnabile Forte Vezzena, a 1908 metri d’altitudine.
La vista è davvero spettacolare. Per raggiungerlo bisogna percorrere la Kaiserjägerstrasse, una strada panoramica, con gallerie scavate nella roccia, curve cieche, strettoie e strapiombi.
Un percorso adatto anche alle moto e alle biciclette. Arrivati a Passo Vezzena, 1400 metri d’altezza, si prosegue verso la strada carrabile fino alla cima, mentre per chi ama il trekking, può salire per il sentiero 205. Il percorso è un po' faticoso, ma una volta raggiunta la meta la vista è impareggiabile una ricompensa decisamente adeguata allo sforzo.
LA VALSUGANA IN BICICLETTA
Attorno a Levico ci sono mille modi di vivere la vacanza, mille cose da fare, di esperienze da vivere, di bellezze da vedere. Di certo non c’è la possibilità di annoiarsi…
Tra le varie possibilità una di queste è la vacanza in bicicletta.
La Ciclabile della Valsugana è una chicca per gli appassionati di cicloturismo: è possibile percorrere una ciclovia che costeggia il fiume Brenta per 80 km dal Lago di Caldonazzo fino a Bassano del Grappa, con piattaforme per il bike sharing e strutture recettive bike-friendly.
Il percorso verso il veneto è assolutamente agevole e questo lo rende adatto a gite in famiglia. Sul percorso parecchie le attrazioni degne di nota. A Roncegno Terme troviamo il Museo degli Spaventapasseri e il Parco delle terme.
A Borgo Valsugana si può ammirare la Mostra permanente della Grande Guerra. Il paese è molto carino e merita una sosta. Bella la passeggiata lungo i portici sul Brenta fino al bel ponte veneziano; merita una visita, seppur dall’esterno l’imponente Castel Telvana.
LA CATENA DEL LAGORAI
La Catena del Lagorai, incanta con i suoi verdi pascoli, i boschi di larici e pini cembri, le rocce di granito e porfido e i piccoli laghi alpini.
70 km di montagne strette tra la Valsugana e la Val di Fiemme.
Infinite sono le possibilità per godersi la pace e la bellezza di questi luoghi magici, come il trekking in alta montagna nei luoghi della Prima Guerra Mondiale, tra trincee, camminamenti e altre opere belliche.
Sulla catena del Lagorai troviamo inoltre una tra le poche oasi WWF dell’arco alpino, l’Oasi Valtrigona, dove attraversando il Sentiero Natura, si può scoprire l’incredibile biodiversità di queste montagne.
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