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- On 12 Dec 2018
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Un trentino in Australia
Venire dal cuore delle Alpi e iniziare del tipo, che vita è questa? Dove mi trovo? E finire dopo un anno con un cappellino testa, gli occhiali da sole Oakley, in costume da bagno e canottierina in quella che è la spiaggia più famosa dell’Australia: Bondy beach.
Questo post è dedicato alla bellezza del cambiamento che un’anno di vita all’estero riesce a instaurare in una persona e come un’esperienza così fa venire a galla anche i più piccoli lati della tua personalità.
Chi ero io, che cosa sono io ora? Vi sembrerà assurdo ma scommetto che questa domanda prima o poi se la pongono tutti coloro che decidono di trasferirsi all’estero.
E’ capitato anche a me. Cresciuto tra la calma e la monotonia delle valli del Trentino-Alto Adige in un comune di poco meno di 8000 abitanti.
Ritrovatomi in Australia da montanaro come ero, mi sono trasformato in un perfetto cittadino abituato ai ritmi e agli orari di Sydney.
Vedevo i grattacieli della città dalla mia finestra, ogni giorno passavo davanti al mare e andavo in spiaggia e in discoteca anche più volte a settimana.
Quando ci pensavo mi sembrava assurdo che a casa non sentivo il rumore del traffico e della movida prima di andare a dormire e mi ero già scordato che a Trento se si esce tardi non si trova mai anima viva nemmeno di sabato sera.
È strano detto in questo modo ma quando si è all’estero è così non si è più il Riccardo Antoniolli nato a Trento il 02/05/1998 a Trento e vissuto fino a 19 anni a Levico Terme. Si diventa qualcun altro, si diventa Riccardo Antoniolli arrivato in Australia il 03/10/2017.
Casa rimane solo un concetto, un ricordo, come se appartenesse ad un’altro universo e questo crea un’immensa libertà.
Questa libertà che si ha, fa oltretutto anche rivelare la vera identità di una persona. E’ proprio per questo che milioni di persone tutti gli anni di punto in bianco partono per trovare se stesse.
Quando si rimane soli, vengono a mancare tutte le persone che prima a casa ci influenzavano, nel bene e nel male. Ciò favorisce enormemente l’emergere delle parti più nascoste di noi, sfumature del nostro carattere di cui noi non ci eravamo nemmeno mai resi conto. Sfumature che poi con il tempo si rafforzano.
Un esempio? Ecco qui il mio:
Fin da bambino sono stato un ritardatario provetto, sopratutto a scuola dalle elementari fino alle superiori, in fatto di puntualità, di arrivo e di impegni.
Arrivato in Australia fin dai primi appuntamenti che ho avuto, per lavoro o per altre faccende, non ho perso mai un minuto. Fu così che mi resi conto di quanto l’influenza di qualcuno nella mia vita di ogni giorno mi avesse condizionato.
Ma ovviamente questo del ritardo è solo un esempio superfluo. Ci sono un’altro miliardo di cosine che potrei elencare. E tutte queste cosine mi hanno aiutato a capire meglio chi sono e il mio carattere, cosa che personalmente trovo fondamentale nella vita.
Vivere all’estero secondo la mia opinione è un’esperienza che ognuno dovrebbe provare nella vita.
Se ci stai pensando o sei indeciso, sappi che si tratta di un corso di vita intensivo che ti regala insegnamenti utili per tutta la vita. Ritrovarsi in scenari totalmente diversi da quelli a cui si e abituati, da soli a cavarsela con le proprie forze senza poter contare praticamente su nessuno non è facile, ma ne vale sicuramente la pena.
“La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte.”
(Omar Khayyam)
Riccardo Antoniolli